Le due facce di Mumbai

P1040121L’11 luglio del 1987 le Nazioni Unite istituirono la Giornata Mondiale della Popolazione, in occasione del raggiungimento di un importante traguardo: quel giorno, infatti, la popolazione mondiale superò i 5 miliardi di individui.
Oggi, a soli 26 anni di distanza, la nostra terra risulta popolata da ben 7 miliardi di abitanti.
Tutte le stime sembrano indicare che la popolazione mondiale, nel prossimo futuro, sarà ulteriormente destinata a crescere fino a raggiungere, nel 2100, gli 11 miliardi di persone.
L’aumento della popolazione negli ultimi decenni è andato di pari passo con un altro fenomeno: lo spostamento di un sempre maggior numero di persone dalle campagne alle città, al punto che, nel 2010, per la prima volta nella storia dell’uomo la popolazione urbana ha superato quella rurale.
Tutto questo ha portato alla nascita delle grandi megalopoli, enormi agglomerati urbani abitati da milioni di persone. Le megalopoli sono viste come il cuore pulsante di una nazione: sono il simbolo del progresso, fulcro di attività economiche di ogni sorta, ricche di vita culturale e di opportunità. Questa descrizione si adatta perfettamente alla città di Mumbai, in India, che con i suoi 20 milioni di abitanti risulta essere una delle città più popolate al mondo. Questa megalopoli continua ad attirare persone provenienti da ogni parte del paese che, molto spesso, fuggono da una vita di povertà nelle campagne per andare a vivere in città, in cerca di un buon lavoro e della possibilità di migliorare la loro condizione.
Dharavi MumbaiPer i più poveri, tuttavia, raramente la megalopoli mantiene le sue promesse, e sono pochi quelli che riescono a dare una reale svolta alla propria vita. Il più delle volte queste persone non trovano affatto il lavoro che stavano cercando e sono costrette ad arrangiarsi come possono o ad accettare terribili condizioni di sfruttamento per una paga irrisoria. Dopo una partenza piena di speranza, si ritrovano ad essere ancora più povere di prima, emarginate da quella stessa società in cui tanto desideravano inserirsi.
Mumbai ha due facce: quella del progresso e della ricchezza e quella della povertà più estrema, rappresentata da quel 78% della sua popolazione che abita negli slum. Gli slum sono i quartieri più poveri della città, dove la gente vive il più delle volte al limite della sopravvivenza. A Dharavi, lo slum più grande di Mumbai, in meno di 2 km quadrati sono stipate addirittura 700 mila persone. Intere famiglie costrette a vivere in un’unica, piccola stanza, sovraffollamento, baracche fatiscenti, fogne a cielo aperto, mancanza di acqua potabile, di servizi igienici, di elettricità, spazzatura sparsa ovunque lungo le strade.. questa è la vita che attende tutte quelle persone che lasciano le campagne per tentare la fortuna in città. Da paradiso del progresso, una megalopoli può trasformarsi in un mostro capace di inghiottirti senza alcuna pietà.
A Mumbai,  Fratelli Dimenticati sostiene due centri per aiutare i bambini che vivono all’interno degli slum.
Uno di questi si trova ad Andheri, il più grande quartiere di Mumbai. Accanto ai centri commerciali, agli enormi complessi residenziali, agli uffici e ai palazzi moderni sorge uno slum in continua crescita, dove più di 100 famiglie sono costrette a vivere in condizioni terribili, prive di qualsiasi servizio di base, in sovraffollamento e mancanza di igiene. Come se questo non bastasse, durante la stagione dei monsoni l’intera zona è a rischio di allagamento: quando questo accade, l’acqua riempie le fragili baracche, rischiando di farle crollare o di danneggiarle irreparabilmente.
scuola materna Canossiane                Mahim MumbaiBal Bhavan è un centro di accoglienza per le bambine dello slum rimaste orfane di uno o entrambi i genitori, o provenienti da famiglie così povere che non sono più in grado di mantenerle. Nel centro vivono in tutto 150 bambine, che hanno in questo modo la possibilità di alloggiare in un luogo dignitoso, di mangiare pasti regolari e di frequentare la scuola. Ognuna di loro viene accolta amorevolmente e riceve tutte le attenzioni di cui ha bisogno, proprio come fosse in una famiglia. Una volta finiti gli studi, inoltre, le bambine possono rimanere nel centro finché non riescono a trovare un lavoro, in modo che possano inserirsi nella società e trovare la loro strada.
Alla periferia nord di Mumbai sorge invece Madh Island, un piccolo villaggio abitato prevalentemente da pescatori, che deve il suo nome al fatto di essere quasi completamente circondato dal mare. In una delle insenature su cui è costruito il villaggio è di recente sorto un enorme slum, dove vivono migliaia di famiglie provenienti da diverse zone dell’India. A Madh Island Fratelli Dimenticati sostiene il centro Prem Sadan, anch’esso nato per aiutare i bambini dello slum ad uscire dalla povertà. Il centro ospita 65 bambini dai 5 ai 18 anni, che hanno in questo modo la possibilità di ricevere un’istruzione e di sviluppare le proprie potenzialità dedicandosi ad attività di ogni genere: danza indiana, musica, yoga, giardinaggio, cucina, sport, cucito e tutto ciò che può servire a farli crescere interiormente e a costruirsi una vita lontano dalla miseria. Tutto questo è possibile grazie alla dedizione e all’amore delle suore Helpers of Mary che gestiscono le due comunità e grazie al  Sostegno a Distanza, senza il quale per le suore sarebbe impossibile far fronte ai costi per il vitto, l’alloggio, gli studi di queste bambine.