Don Dino all'inizio del progetto Ashalayam per bambini di strada a New Delhi

Don Dino all’inizio del progetto Ashalayam per bambini di strada a New Delhi

Qui in sede, nel corridoio d’entrata, c’è, tra le altre, una foto di Madre Teresa che sorridente stringe la mano ad un omone altrettanto sorridente. È una stretta di mano tra amici, tra persone che credevano e lavoravano per lo stesso scopo, per i poveri e per il Regno di Dio. Quell’uomo grande e corpulento era un missionario salesiano nato a Casarsa della Delizia in Friuli Venezia Giulia il 4 aprile 1929 e che nel 1951, a 22 anni era già missionario in India. Non era una cosa nuova per i genitori di quest’uomo veder partire i figli, altri quattro infatti, Ferruccio, Guido, Luciano e Rina erano già partiti missionari per questa terra allora lontana.

Anche lui come i fratelli e la sorella ha speso la vita per i poveri dell’India, con un’attenzione particolare per il West Bengal, dove ha speso molti anni della propria esistenza a camminare con i poveri e ad inventarsi di tutto per alleviare le loro sofferenze e per dare a tanti bambini la possibilità di un futuro migliore. Un uomo di grande intraprendenza e inventiva, che non credeva nell’elemosina ma nell’insegnare a pescare. Che mise la propria esperienza contadina a servizio delle famiglie povere, cominciando a coltivare l’orto per finire con il realizzare una fabbrica conserviera che dava lavoro a 500 famiglie ed era arrivata a rifornire il governo indiano.

Un missionario che credeva, come noi, che il Sostegno a Distanza fosse vitale per dare la possibilità ai bambini del ceto povero e a quelli di strada di costruirsi un futuro migliore, dall’istruzione primaria, alla formazione professionale alla creazione di posti di lavoro.

Dal 1997 si preoccupava della propaganda per l’Ispettoria Salesiana di New Delhi, si adoperava senza sosta per raccogliere quei fondi indispensabili per costruire scuole, ostelli, casette, perché i bambini e i ragazzi potessero studiare e prepararsi alla vita.

Attività che non è passata inosservata e che gli è valsa nel 2001 l’Onorificenza dell’Ordine della Stella della Solidarietà Italiana.

È la storia di Don Dino Colussi, con il quale abbiamo collaborato a lungo, in tanti progetti, e che dopo mesi di sofferenza ci ha lasciato, ieri pomeriggio, a New Delhi, per tornare alla Casa del Padre. Giovedì 30 agosto sarà sepolto a Kokar (Ranchi) accanto al fratello Don Guido. Siamo certi che ora riabbracciati i fratelli e le sorelle continuerà la sua vita missionaria guidando i nostri passi, perché il nostro continui ad essere un servizio e un camminare con i poveri con umiltà e rispetto.

Don Dino Colussi, resterà un ricordo forte per quanti di noi hanno avuto il privilegio di conoscerlo e di lavorare con lui.

Grazie don Dino!