bimbi_raramuriIn questo articolo, pubblicato nel sito della rivista online Mr. Magazine, l’assistente sociale Carmela Grimaldi espone con chiarezza il significato del Sostegno a Distanza nella realtà odierna.
Questa recente forma di solidarietà vuole fornire un aiuto concreto ai bambini che si trovano in stato di bisogno senza sradicarli dalla propria realtà, ma consentendo loro di migliorare le proprie condizioni di vita rimanendo all’interno del loro contesto sociale, familiare e territoriale.
Diversamente da altre forme di solidarietà, in cui non è possibile verificare il reale utilizzo dei fondi inviati, i benefattori impegnati nel Sostegno a Distanza possono ricevere notizie dirette delle persone che stanno aiutando, osservando personalmente i risultati ottenuti grazie alle loro donazioni.
Il Sostegno a Distanza tiene viva la cultura del dono in una società essenzialmente individualista come la nostra. Il benefattore si impegna a donare senza ricevere nulla in cambio e senza motivi di tornaconto personale: dona esclusivamente per fare del bene.
Sostegno a Distanza non è sinonimo di assistenzialismo e carità, ma vuole rendere i beneficiari capaci di utilizzare le risorse di cui sono in possesso per migliorare le proprie condizioni di vita, senza diventare dipendenti dagli aiuti esterni. Non si aiuta solo il singolo, ma l’intera comunità, garantendo l’istruzione e fornendo quelle capacità e conoscenze indispensabili per lo sviluppo. Solo aiutando le persone ad essere autonome e ad emanciparsi dalla loro condizione utilizzando le proprie forze si potrà risolvere alla radice il problema della povertà.