Padre GeorgeSono Padre M.C. George Menamparampil, Salesiano di Don Bosco, nato in Kerala, Stato nell’estremo Sud dell’India, ma ora appartenente alla Provincia Salesiana di Dimapur, nell’estremo Nord-Est dell’India.
Gli ultimi sei anni li ho trascorsi a Delhi dove mi è stato affidato il compito di iniziare un’operazione di raccolta fondi per trovare le risorse economiche per poter offrire servizi ai più poveri ed in particolare ai giovani. Le zone in cui opero sono principalmente l’India, lo Sri Lanka, il Nepal, il Bangladesh e il Buthan. Quindi, quando è avvenuto il terremoto in Nepal, BOSCONET (l’organizzazione che ho fondato a New Delhi) ha assunto il ruolo di coordinatore per la risposta salesiana al disastro.
In questi giorni sono in Europa per incontrare i donatori che hanno supportato le nostre attività di primo soccorso, per ringraziarli per l’assistenza immediata, la quale ci ha permesso di salvare vite umane e per il supporto che daranno nella fase di ricostruzione.
Nessuna delle istituzioni di Don Bosco in Nepal è stata fortunatamente danneggiata dal terremoto, sebbene due di loro fossero proprio nell’area maggiormente colpita. Così tutto l’aiuto che i salesiani hanno dato è stato indirizzato alla popolazione, a chiunque avesse bisogno, senza alcun tipo di discriminazione per casta, religione, sesso o età. Hanno ricevuto il nostro aiuto unicamente perché ne avevano bisogno.
I Salesiani si sono concentrati esclusivamente nei villaggi, non nelle città. Molti dei villaggi hanno ricevuto i primi soccorsi proprio da noi, altri, invece, sono riusciti a farlo da soli in quanto realtà piccole.
Siamo stati invece pienamente attivi in quella che potrebbe essere considerata la seconda fase, la distribuzione di cibo e di materiale per costruire dei rifugi temporanei per ripararsi dalla pioggia e dalle basse temperature notturne. Abbiamo iniziato consegnando ad ogni famiglia una piccola scorta alimentare. Ma quando abbiamo avuto la disponibilità economica sufficiente, abbiamo provveduto a distribuire scorte di cibo per almeno cinque giorni alla volta.
Contemporaneamente abbiamo distribuito teli di plastica come rifugi temporanei, seguiti da teloni cerati ed infine da lamiere zincate.
La vita è ora tornata più o meno alla normalità. I turisti stanno cominciando a ritornare, anche se in numero inferiore. La gente ha ripreso a coltivare i campi come prima. Molte scuole hanno ricominciato con le lezioni, nelle classi dove le scuole non sono state danneggiate, oppure per i meno fortunati, in tende o in alcuni casi sotto gli alberi o in qualche casa privata. Banche, hotel, ristoranti, negozi…hanno ripreso le attività. Bus e macchine stanno circolando. Le macerie dei monumenti storici collassati sono state rimosse.Padre George
Molte persone dei villaggi colpiti stanno ancora vivendo nei rifugi temporanei e ciò non è piacevole in quanto la stagione delle piogge è arrivata. La ricostruzione è iniziata, ma in modo limitato a causa della pioggia. La gente ha ammassato tutto ciò che possedeva (mobili, letti, utensili da cucina, vestiti) nei piccoli rifugi che sono stati creati. Quando possibile trascorrono il tempo fuori all’aperto per cucinare, studiare ecc… molte famiglie condividono lo stesso rifugio.
Si stima che circa 2.000 scuole sono collassate del tutto o in parte, o sono danneggiate e i bambini sono molto spaventati nel dover rientrare negli edifici. Ci sono scosse di assestamento quasi tutti i giorni e ciò non aiuta a ricostruire la fiducia.
I Salesiani vogliono concentrarsi sui bambini, i giovani e la loro istruzione:

  1. Vorremmo assicurarci che i bambini non abbandonino la scuola. Vogliamo fornire a quanti più bambini possibili ciò che serve perché continuino a studiare (libri, uniformi scolastiche, cancelleria, cartelle e se possibile anche la merenda per qualche mese)
  2. Vorremmo ricostruire quante più scuole possibili o riparare quelle danneggiate. In Nepal ci sono 4 tipi di scuola, la primaria (fino alla classe V), la media (fino alla classe VIII), la secondaria inferiore (fino alla classe X) e la secondaria superiore (fino alla classe XII). Ogni scuola necessita di una stanza per ogni classe, più una stanza per lo staff, una stanza per la direzione, una stanza polifunzionale, i servizi e una cucina/magazzino.
  3. Vorremmo aiutare i giovani senza lavoro (spesso chi ha abbandonato la scuola) attraverso corsi di formazione nel settore dell’edilizia, della carpenteria, dell’idraulica, dell’elettrotecnica. I ragazzi così formati possono essere quelli che ricostruiranno le scuole o le case e avranno un impiego per molti anni a venire.
  4. Vorremmo formare le donne e le ragazze e renderle autosufficienti e capaci di generare reddito così da non dover emigrare dai propri villaggi o cadere vittime di traffici fuori dal paese.

Siamo aperti a ricevere idee, suggerimenti, critiche per il miglioramento dei nostri servizi. Chiediamo anche assistenza tecnica e finanziaria per tutto quello che stiamo tentando di fare per la popolazione colpita dal terremoto.
Grazie ancora a Fratelli Dimenticati e a tutti i benefattori che hanno risposto immediatamente e generosamente alla nostra richiesta di aiuto senza attendere troppe formalità. Vi promettiamo che riceverete report, documenti contabili, foto e video di ciò che è stato fatto grazie all’aiuto ricevuto da tutti voi.
Ora che l’emergenza è finita, vi invitiamo a visitare il Nepal e girare con noi per vedere ciò che stiamo facendo e condividere con voi idee ed emozioni.

Padre George Menamparampil SDB,
Direttore BOSCONET India