L’istruzione è un diritto inalienabile, che dovrebbe essere garantito ad ogni bambino del mondo: un  concetto che non ripeteremo mai abbastanza! Questo diritto è purtroppo spesso negato a quanti non possiedono risorse economiche sufficienti per portare avanti il proprio percorso scolastico. La campagna di Fratelli Dimenticati per la promozione dei Kit Scuola, da regalare ai bambini dei centri indiani di Bongaigaon e Nandanagar, riveste pertanto un’importanza fondamentale per fare in modo che ancLezione all'apertohe i bambini più indigenti abbiano la possibilità di istruirsi e di decidere che direzione dare alla propria vita.
In India, dove una grandissima parte della popolazione è costretta a vivere sotto la soglia della povertà, alcune categorie di persone devono affrontare delle difficoltà aggiuntive per poter frequentare la scuola e, successivamente, inserirsi nella società. Si tratta di categorie discriminate, come disabili, donne, minoranze etniche e religiose: oltre ad affrontare i disagi che una vita di povertà necessariamente comporta, queste persone sono costrette a portare sulle spalle il pesante fardello della diffidenza, della discriminazione e dell’isolamento sociale.
Non a caso, i due centri a cui è rivolto l’acquisto dei Kit Scuola, Nandanagar e Bongaigaon, si rivolgono proprio a queste categorie, per poter dar voce agli emarginati. A Nandanagar, nello stato di Tripura (Nord-Est dell’India) i bambini audiolesi possono studiare e ricevere le cure di cui hanno bisogno, per avere le stesse possibilità degli altri bambini di costruirsi un futuro, superando la barriera del pregiudizio che separano la persona disabile dal resto della società. In India la disabilità costituisce una questione spinosa. Molte famiglie vivono ancora con vergogna il fatto di avere un figlio disabile e, invece che cercare di rendere la sua vita il più “normale” possibile, favorendo la sua integrazione, tendono piuttosto a nasconderlo, col risultato di renderlo ancora più isolato e farlo sentire “diverso” da tutti gli altri bambini. La disabilità viene spesso vista dagli induisti come una sorta di “punizione” per qualche cattiva azione commessa nelle vite precedenti e ad essa viene quindi data una connotazione profondamente negativa. Per questo non si investe abbastanza nel dare la possibilità ai bambini disabili di studiare e di sviluppare le proprie potenzialità.
Con il kit scuola, oltre a regalare ai bambini il materiale necessario per i loro studi, si può contribuire anche a pagare gli stipendi degli insegnanti, cosa che non sempre riesce ad essere garantita dal governo indiano. A causa di questo, soprattutto nei villaggi più isolati, spesso le lezioni vengono sospese a causa dell’assenza dei maestri. Nel caso di alunni disabili, la questione è complicata da un ulteriore problema: la grave carenza di insegnanti qualificati per l’insegnamento a bambini con disabilità che, pertanto, non hanno la possibilità di essere seguiti nel modo giusto, secondo un metodo che faccia emergere e valorizzi le loro capacità.
La situazione non è migliore per i bambini che appartengono ad altre categorie discriminate come, ad esempio, le minoranze etniche. Si tratta dei cosiddetti adivasi, le popolazioni originarie dell’India, che abitano da sempre i suoi territori. Gli adivasi non costituiscono una realtà culturalmente omogenea ma, al contrario, si stima che nel territorio indiano vivano circa 1.200 etnie differenti, ognuna con le proprie tradizioni e la propria identità specifica. Sono circa 80 milioni, e costituiscono l’8% della popolazione indiana. Molti di questi popoli hanno visto le loro foreste venire distrutte dalle grandi industrie, in favore di un progresso e di una crescita economica che non vanno certo a loro vantaggio. Sfrattati dai loro territori e privati dei loro mezzi di sostentamento, spesso i tribali si ritrovano a dover accettare lavori umili, degradanti e sottopagati, accettando qualsiasi condizione di sfruttamento venga loro imposta. Alcuni indigeni sono invece costretti ad abbandonare la propria terra a causa di scontri etnici tra tribù differenti. È questo il caso di Bongaigaon, nello stato dell’Assam, dove gli scontri, a partire dall’indipendenza dell’India fino ad oggi, hanno causato più di 50.000 vittime e centinaia di migliaia di sfollati, persone senza più una vera casa e private di ogni diritto. Per i bambini costretti a nascere e crescere in queste condizioni, l’istruzione può costituire l’unica speranza di cambiare la propria vita.

Regalare un kit scuola significa dunque garantire l’accesso all’istruzione a tutti i bambini a cui questo viene negato, e significa ridare voce e speranza ai nostri “fratelli dimenticati”.