Ho lasciato il Nepal senza futuro, un paese in ginocchio che paga le conseguenze del terribile sisma dell’aprile scorso, sta pagando le conseguenze del terremoto politico sociale che si è creato dopo la promulgazione della nuova Costituzione. I Madeshi indiani, insediatesi nei territori del Therai ai confini con l’India tanti anni fa, non hanno trovato in questa Costituzione il riconoscimento dei loro diritti dando così avvio a contestazioni, manifestazioni e blocchi stradali sbocciati in violenze. Anche al premier indiano Modi non è piaciuta questa Costituzione che ha riconosciuto il Nepal uno Stato laico mentre lui lo vuole Indù.

Bimbi a scuolaMettendo insieme tanti altri interessi l’India mette in atto un embargo ufficioso che da più di tre mesi impedisce il libero accesso di merci dall’India al Nepal. Quali le conseguenze? Un Paese già provato dal terremoto viene messo alla fame! Manca il carburante! Manca il gas e il Governo autorizza ad andare nella foresta a tagliare legna da bruciare, conseguenza: deforestazione e inquinamento. Mancano viveri e medicinali: tre milioni di bambini sono a rischio mortalità. Mancano materiali per la ricostruzione: migliaia e migliaia di famiglie vivono in rifugi provvisori e in questi dovranno passare il duro inverno nepalese. La gente dei villaggi che ho visitato non era arrabbiata, piuttosto rassegnata ad una povertà più cruda! I bambini sorridevano e ringraziavano per i kit scolastici ricevuti, hanno voglia di studiare anche se in scuole di bambù! Il Nepal non è il bel paese delle cime himalayane innevate da scalare, purtroppo è un Paese dove si muore di inedia e pochi conoscono. Quello che mi ha rasserenato e rincuorato sono stati le centinaia di studenti che frequentano le scuole che Fratelli Dimenticati ha costruito e continua a sostenere a conferma che l’impegno solidale da speranze concrete e futuro migliore.
Gino Prandina, Presidente