L’uragano Sandy ha devastato anche i Caraibi

La violenza e l’impeto dell’uragano Sandy non solo si è abbattuta su Usa ma, nei giorni precedenti, si era scagliata sul Golfo del Messico, in particolare su Haiti, provocando tantissimi danni e morti.
Purtroppo la nuova tragedia che si è abbattuta su Haiti, ancora in ginocchio dopo il terribile sisma del 2010, è passata per lo più nel silenzio mediatico, così come in pochi hanno citato la devastazione estremamente violenta che Sandy ha inflitto a Cuba, Repubblica Dominicana e Jamaica.
La furia di Sandy, per un banale gioco del destino, ha colpito le isole più povere e indifese: Haiti e Cuba.
Oggi Haiti, con la terribile epidemia di colera che con fatica fronteggiano gli abitanti e gli innumerevoli danni ancora presenti del terremoto 2010, piange nel silenzio i suoi 54 morti e 21 dispersi, figli di una terra tra le più povere dell’emisfero occidentale.
Haiti è stata, ancora una volta, duramente provata: il 21 ottobre Sandy ha scagliato sull’isola, in meno di 24ore, circa 50cm d’acqua, provando e piegando ancor di più una popolazione che dal 2010 vive in situazione tragica, senza nemmeno una casa.
Se i danni e i morti provocati dall’uragano negli Stati Uniti ci hanno sensibilmente colpito, alla stessa stregua, se non di più, ci dovrebbe colpire la violenza devastante che ha distrutto case di legno o fango, profughi, malati di colera e senzatetto.
Secondo stime locali, almeno il 70% dei campi è stato distrutto dall’ira di Sandy, soprattutto mais e banane.
La devastazione di Sandy potrebbe rappresentare il colpo definitivo per Haiti: fango che ha letteralmente ingoiato case, reti fognarie già precarie, ora del tutto compromesse ( le reti fognarie sono causa dei focolai di colera più pericolosi ), una situazione dunque gravissima. I fiumi tra l’altro sono ancora in forte piena e le stime finali di danni e morti si potranno avere solo quando le acque si saranno ritirate dalle città.
Il primo ministro di Haiti, Laurent Lamothe, ha così definito il passaggio dell’uragano Sandyun disastro di enormi proporzioni”, il presidente Michel Martelly, invece, ha dichiarato lo stato d’emergenza nazionale per 30 giorni.

(Tratto da www.corriereinformazione.it)