L’occasione di andare a Dharan ci è stata data dalla visita medica che un ragazzo delle Casa Famiglia doveva fare perché affetto dal virus HIV. Il giovane è risultato in buone condizioni, prescritte le medicine per due mesi…trovate solo per un  mese. L’embargo sta causando ulteriori danni anche alla salute.
L’informazione che abbiamo avuto, infatti, è che oltre 350 camion carichi di medicine sono fermi in India ai confini con il Nepal. Sulla strada che porta a Biratnagar oggi ci sono stati altri due morti causa manifestazioni dei madeshi.
Abbiamo incontrato Sunil, il responsabile di una organizzazione che si interessa di disabilità, di sanità ma anche di cura dell’ambiente. Siamo già intervenuti altre volte per casi particolari di malattie e operazioni chirurgiche. Scopo della visita a Sunil era quello di verificare la possibilità di visitare i villaggi dove abbiamo disposto, e in parte inviato, un contributo per la ristrutturazione di una scuola e di alcune case. Per visitare il villaggio dove c’è la scuola ci si impiega tre giorni: un giorno di autobus, sei ore di moto e alcune ore di cammino su sentieri e poi ritorno. Mi sono visto dover rinunciare, così pure per la visita alle casette, una giornata a piedi! Aspetteremo le foto! La ristrutturazione della scuola non è stata completata causa l’aumento dei prezzi del materiale. Esempio: un sacco di cemento prima dell’embargo costava 620 rupie oggi costa 900 rupie. Attendiamo la revisione dei costi! Non conoscevo Dharan, se non per aver visitato alcuni luoghi, non immaginavo che ci fosse uno slum dove vivono oltre 50.000 persone. La città conta una popolazione di circa 160.000 persone, un terzo di questa vive ai margini della società. Durante la visita allo slum ho potuto toccare con mano la miseria più nera, la coabitazione di animali, persone disabili tante, un ghetto dove prolifera la prostituzione minorile. Sunil si è attivato per  alleviare le sofferenze e l’emarginazione di tante persone con disabilità promuovendo training di taglio e cucito, corsi per tessitura e altri. Si prende a cuore i casi di urgenza sanitaria di quelle persone che non coltivano alcuna speranza di arrivare al domani.
Il mondo dell’ingiustizia che provoca la miseria è sempre più grande! Anche il più piccolo dei gesti d’amore verso queste persone diventa tangibile, ciascuno può dare! Chi non trova il modo, trovi la scusa!